24-ottobre-2010 Telefree.it
Formia: La cremazione e l’inumazione, sono i due metodi principali che la civiltà umana ha posto alla base dell’ultimo atto riservato al corpo.
Gli antichi Aurunci presumibilmente praticavano l’inumazione ( recenti rinvenimenti di tombe nella piana del Garigliano), i Romani sia l’inumazione che la cremazione. In Italia progressivamente si è imposto il monopolio dell’inumazione anche in conseguenza del ruolo del Cristianesimo. Poi lentamente, per vari motivi, ha cominciato, come nel nord dell’Europa, a farsi largo la cremazione. |
Attualmente è molto più diffusa nel nord dell’Italia che al sud, soprattutto per radicate tradizioni familiari.
Ogni scelta è corretta e va rispettata, soprattutto in questo caso ove è in gioco l’ultima volontà di ognuno. Anche la Chiesa Cattolica ha chiarito da molti anni la propria posizione in merito ed ha riconosciuto, saggiamente come quasi sempre, la piena liceità anche per il cristiano al ricorso alla cremazione. Il trend è in atto e sarà sempre più marcato. Per chi nel Golfo fa questa scelta ai familiari resta l’incombenza della scelta dello specifico impianto. I più vicini sono a Roma ed in provincia di Salerno. Con le ovvie conseguenze per i familiari che vogliono accompagnare il loro congiunto nell’ultimo atto. Il Comune di Latina in un recente bando per i servizi cimiteriali ha previsto la realizzazione di due forni crematori; ma i tempi non sono definiti. Anche per i soliti problemi relativi all’aggiudicazione della relativa gara. Ma anche Latina è lontana. Perché non realizzare un impianto nel Golfo? Partiamo d una notizia che ci viene dal Comune di Formia e che Fraccanario (Luigi Versaggi P. dell’associazione 202020 Ambiente) cortesemente mi segnala. 15/10/10 – Si è tenuta in mattinata – sotto la presidenza del consigliere Nicola Riccardelli – una importante seduta della commissione lavori pubblici, con all’ordine del giorno il punto su Piano Regolatore Cimiteriale. Il piano in questione prevede in un arco di tempo fino al 2041 il riassetto per la costruzione e realizzazione di nuovi loculi all’interno dei cimiteri di Castagneto, Maranola e Castellonorato. La pianificazione esecutiva è stata quantificata in 14.272 nuovi loculi, ripartiti in 11.922 loculi su Castagneto, 1.427 a Maranola e 214 a Castellonorato. L’intervento s’inquadra in una richiesta di acquisizione di terreni limitrofi alle aree cimiteriali in maniera da rendere sostenibile la domanda di fabbisogno. La commissione ha preso in esame in prospettiva anche l’ipotesi di realizzare un cimitero a Penitro prevedendo una dotazione di 714 loculi. Estendiamo il discorso ai centomila residenti del Golfo. Per i prossimi trenta anni vanno previsti nei vari Comuni circa trentacinquemila loculi ( circa 1200 decessi all’anno). |
Postato su Telefree.it dall’utente ASSIOMA